CONCORSO PROGETTO FUOCO - IL CAMINETTO LA STUFA E LO SPAZIO INTORNO - Fiera Verona Febbraio 2016
CONCORSO DI IDEE - ADEGUAMENTO LITURGICO DEL DUOMO DI MONSELICE - PD - OTTOBRE 2013 -
PROGETTO SEGNALATO E TRA I 10 SELEZIONATI PER ESPOSIZIONE PRESSO LA CITTA' DI MONSELICE
L’obiettivo del progetto è proporre un intervento di riordino degli spazi interni del Duomo di Monselice, dedicato a “San Giuseppe Operaio”, e allo stesso tempo della loro valorizzazione, evidenziando lo spazio presbiteriale e absidale che coinvolgerà l’intera struttura. L’adeguamento liturgico, oggetto del bando, non vuole quindi essere un intervento isolato, ma si prefigge di dialogare con gli altri elementi architettonici e simbolici, diventandone parte integrante.
ADEGUAMENTO LITURGICO. Lo scopo del progetto è quello di riassegnare un giusto assetto alla Chiesa, cercando di creare le migliori condizioni per un corretto utilizzo liturgico, che possa essere di stimolo ad una partecipazione attiva, nell’ottica di quanto previsto dalle indicazioni della Nota Pastorale. Si è cercato di rendere gli spazi anche più gradevoli, eliminando la sensazione di “non finito” che si percepisce soprattutto nella zona absidale.
L’altare, l’ambone e la sede saranno posti in stretta relazione tra loro, non solo dal punto di vista formale e materico. Il progetto infatti prevede di mantenere degli allineamenti tali da riproporre la forma triangolare, utilizzata in origine nel progetto del Duomo come modulo base simbolico. La triangolazione nasce dall’unione ideale degli altari esistenti, posti lateralmente all’aula e dedicati a San Giuseppe e alla Madonna, con il nuovo altare.
Si è pensato di elevare, per mezzo di una pedana in marmo, una parte centrale della zona presbiteriale sopra la quale verranno a trovarsi il nuovo altare e la sede. Quest’ultima verrà posizionata nello spazio attualmente occupato dal tabernacolo. L’elevazione, che in questa zona era prima di 5 gradini, verrà ridotta anche per agevolare gli spostamenti del celebrante, permettendo comunque una buona visibilità a tutti i fedeli presenti nell’aula.
La pedana di elevazione sarà realizzata in marmo bianco nella parte laterale, mente in quella centrale si manterrà lo stesso marmo “rosso Verona” presente nell’attuale pavimentazione, con lo scopo di rafforzare e proiettare verso l’abside la figura cruciforme presente nella pavimentazione, che attualmente si interrompe bruscamente in corrispondenza del presbiterio. Questo permetterà di dare maggiore forza e risalto alla croce del pavimento, facendola entrare nel presbiterio fino all’abside: verrà così rafforzata anche dall’effetto prospettico che verrà a crearsi.
Tutti gli elementi del progetto verranno realizzati in marmo bianco, pietra levigata e riflettente, che renderà ben visibili gli interventi e contribuirà a dare maggiore luce a questo spazio che attualmente risulta essere non adeguatamente illuminato.
L’altare verrà arretrato e tuttavia manterrà una collocazione sempre centrale nel presbiterio. Nella parte frontale la pietra rientrerà verso il centro, seguendo le inclinazioni dettate dai lati del triangolo di congiunzione con gli altari laterali. L’altare sarà in pietra liscia e la compattezza compositiva ne accentuerà la solidità.
L’ambone sarà collocato nella zona in cui si trova attualmente, ma sarà elevato a tribuna. Anch’esso sarà interamente realizzato in pietra e posto a ridosso dell’aula. Nel lato rivolto verso l’altare si è inserito un setto di collegamento, riprendendo la direttrice di uno dei lati del triangolo e convergendo verso il centro dell’altare. Su questa apertura simbolica troverà una consona collocazione il Cero pasquale.
La sede sarà elevata, utilizzando l’attuale rialzo del tabernacolo, anche se verrà in parte modificata: si prevede di togliere gli ultimi tre gradini, sarà sistemata dietro all’altare e in asse con lo stesso. Sono previsti anche alcuni sedili per i concelebranti o i ministranti. I ripiani laterali, che prima venivano utilizzati come appoggio per i candelabri del tabernacolo, verranno tolti.
Il tabernacolo sarà posto lateralmente, verso la zona in cui si trova la sacrestia. Il posizionamento in questa parte del presbiterio favorirà l’adorazione da parte dei fedeli, data la posizione eminenziale e ben visibile e permetterà un facile accesso anche durante le funzioni religiose. Il tabernacolo sarà incorniciato da lastre di marmo quadrate, che saranno tra loro sfalsate con inclinazioni diverse, creando al centro una forma cruciforme, suscettibile di variazioni a seconda delle luci e delle ombre che si susseguono durante l’arco della giornata. Sarà impreziosito da un fondale color oro che riprenderà la colorazione del fondo absidale.
Nellʼabside sarà creato un elemento di grande impatto architettonico dove la luce sarà la principale protagonista, unitamente al rilievo sulla parete del fondo dell’abside che verrà realizzato con un sistema in lastre in cemento rinforzato, resistenti e al tempo stesso facilmente lavorabili. La luce, che illuminerà artificialmente lo spazio dal basso, ne esalterà la plasticità e la frammentazione. Tale accorgimento sarà reso ancor più accentuato grazie alle sporgenze che rientreranno man mano che si sale verso l’alto, fino a scomparire in corrispondenza della croce. Ciò permetterà di rendere visibile il concetto teologico dell’elevazione del Cristo crocifisso e risorto. Tutta la zona alta dell’abside, così come parte degli altari laterali e la cupola, saranno verniciati con resine color oro, che aumenteranno la luminosità, impreziosendo così le pareti che ora sono piuttosto anonime e poco valorizzate.
Per la croce si prevede di valorizzare quella esistente. Essa verrà posizionata nel fondo absidale, ad un’altezza pari a 17 metri da terra, in corrispondenza dei vertici dei triangoli della cappelle laterali, nati dal prolungamento della sfera che forma la cupola. Si realizzerà allo scopo un supporto di fondo sulla quale appoggiarla, che utilizzerà sempre un sistema di lastre in cemento rinforzato, in maniera tale da aumentarne la visibilità, anche per il contrasto con la cromia del fondale dell’abside. I quattro “poli liturgici” (altare, ambone, sede e tabernacolo) sono previsti in marmo bianco lucidato e marmo bianco bocciardato in alcune parti. La scelta di questo marmo, non presente all’interno del Duomo, è dettata dalla volontà di introdurre un materiale dai colori neutri.
Il progetto prevede, inoltre, che siano presenti nei diversi “poli liturgici”, come elemento di unione, degli inserti verticali in ottone ossidato, per dare maggiore visibilità e riprendere i tagli operati alle pareti dalle grandi vetrate istoriate a sviluppo verticale. Sono, inoltre, stati creati degli spazi specifici per gli arredi floreali, in zone che permettano l’ulteriore valorizzazione dei luoghi oggetto dell’adeguamento liturgico.
Nell’aula si prevede di spostare la disposizione dei banchi in maniera tale da rendere visibile la croce a pavimento. Questa soluzione valorizzerà anche le cappelle laterali, permettendo la creazione di percorsi alternativi durante lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche, favorendo il passaggio dei sacerdoti nella zona centrale, aumentando così il coinvolgimento dei fedeli. Il coro sarà posizionato all’interno dell’aula, in una zona appositamente creata. Si ritiene che una possibile sopraelevazione, con l’utilizzo di pedana in marmo (o lignea) direzionata verso il presbiterio, accentui il ruolo liturgico dell’animazione musicale.
ASPETTI TECNOLOGICI
CORREZIONE DEL RIVERBERO ACUSTICO. Per la correzione del riverbero acustico si è pensato di adottare, nella zona oggetto di adeguamento, della fibra di cellulosa a grana media che sarà spruzzata alle pareti laterali e superiori, fatta eccezione per la parte dell’abside in cui si applicherà la resina. La fibra di cellulosa, completamente naturale, non contiene sostanze tossiche, impedisce lʼannidarsi di insetti ed è sicura in caso di incendio. Verrà spruzzata con un collante a base d’acqua, in uno spessore di circa 2,5 cm (coefficiente NRC di 0,75 con 2,5 cm di spessore), e permetterà di raggiungere un duplice risultato: da una parte correggerà l’elevato riverbero acustico, dall’altra lascerà inalterata la struttura sottostante, conservando le forme architettoniche dell’ambiente.
Il rivestimento permetterà inoltre di avere ottimi risultati anche sotto il profilo della diffusività del campo sonoro, ottimizzando il rapporto spessore di trattamento-assorbimento. La caratteristica fisica della fibra naturale, permetterà inoltre di evitare la formazione di condensa, perché assorbe l’umidità in eccesso, la cede gradatamente all’ambiente senza subire modifiche e previene la formazione di muffe interne legate alla presenza dei molti ponti termici presenti nella struttura attuale. La proposta è quella di iniziare con l’applicazione in questa zona oggetto di concorso, per poi estenderla gradatamente, per stralci, anche alle restanti pareti e soffitti dell’aula ecclesiale.
ILLUMINAZIONE. Nella zona absidale è previsto un semplice intervento illuminotecnico, dato dall’installazione di tre fari a led a luce calda, che permetteranno, opportunamente posizionati e direzionati, di illuminare questa parte finale della Chiesa, che attualmente risulta la zona più buia e meno valorizzata dell’edificio sacro, permettendo di avere un grande fondale di luce che esalterà la nuova struttura a gradoni ascendente verso la croce della parete absidale.
Due fari verranno posizionati nella parte bassa in corrispondenza dell’inizio della curvatura dell’abside. Un terzo faro verrà posizionato nella parte alta e punterà verso la croce (vedi tav. 3). La luce emanata dai led permetterà di valorizzare l’intera zona, limitando i consumi energetici e l’emissioni nell’ambiente dei raggi ultravioletti. Questi fari, di grande durata, necessitano di una manutenzione di molto inferiore a quella delle lampade alogene a basso consumo.
CROMATISMO INTERNO. Nella zona presbiteriale, così come nel resto dell’aula, si propone una colorazione bianca. Questo permetterà di godere di una maggiore illuminazione, che accentuerà il riflesso che si forma durante l’arco della giornata dalle vetrate istoriate, ora poco valorizzate dall’attuale fondo grigio.
ADEGUAMENTO LITURGICO. Lo scopo del progetto è quello di riassegnare un giusto assetto alla Chiesa, cercando di creare le migliori condizioni per un corretto utilizzo liturgico, che possa essere di stimolo ad una partecipazione attiva, nell’ottica di quanto previsto dalle indicazioni della Nota Pastorale. Si è cercato di rendere gli spazi anche più gradevoli, eliminando la sensazione di “non finito” che si percepisce soprattutto nella zona absidale.
L’altare, l’ambone e la sede saranno posti in stretta relazione tra loro, non solo dal punto di vista formale e materico. Il progetto infatti prevede di mantenere degli allineamenti tali da riproporre la forma triangolare, utilizzata in origine nel progetto del Duomo come modulo base simbolico. La triangolazione nasce dall’unione ideale degli altari esistenti, posti lateralmente all’aula e dedicati a San Giuseppe e alla Madonna, con il nuovo altare.
Si è pensato di elevare, per mezzo di una pedana in marmo, una parte centrale della zona presbiteriale sopra la quale verranno a trovarsi il nuovo altare e la sede. Quest’ultima verrà posizionata nello spazio attualmente occupato dal tabernacolo. L’elevazione, che in questa zona era prima di 5 gradini, verrà ridotta anche per agevolare gli spostamenti del celebrante, permettendo comunque una buona visibilità a tutti i fedeli presenti nell’aula.
La pedana di elevazione sarà realizzata in marmo bianco nella parte laterale, mente in quella centrale si manterrà lo stesso marmo “rosso Verona” presente nell’attuale pavimentazione, con lo scopo di rafforzare e proiettare verso l’abside la figura cruciforme presente nella pavimentazione, che attualmente si interrompe bruscamente in corrispondenza del presbiterio. Questo permetterà di dare maggiore forza e risalto alla croce del pavimento, facendola entrare nel presbiterio fino all’abside: verrà così rafforzata anche dall’effetto prospettico che verrà a crearsi.
Tutti gli elementi del progetto verranno realizzati in marmo bianco, pietra levigata e riflettente, che renderà ben visibili gli interventi e contribuirà a dare maggiore luce a questo spazio che attualmente risulta essere non adeguatamente illuminato.
L’altare verrà arretrato e tuttavia manterrà una collocazione sempre centrale nel presbiterio. Nella parte frontale la pietra rientrerà verso il centro, seguendo le inclinazioni dettate dai lati del triangolo di congiunzione con gli altari laterali. L’altare sarà in pietra liscia e la compattezza compositiva ne accentuerà la solidità.
L’ambone sarà collocato nella zona in cui si trova attualmente, ma sarà elevato a tribuna. Anch’esso sarà interamente realizzato in pietra e posto a ridosso dell’aula. Nel lato rivolto verso l’altare si è inserito un setto di collegamento, riprendendo la direttrice di uno dei lati del triangolo e convergendo verso il centro dell’altare. Su questa apertura simbolica troverà una consona collocazione il Cero pasquale.
La sede sarà elevata, utilizzando l’attuale rialzo del tabernacolo, anche se verrà in parte modificata: si prevede di togliere gli ultimi tre gradini, sarà sistemata dietro all’altare e in asse con lo stesso. Sono previsti anche alcuni sedili per i concelebranti o i ministranti. I ripiani laterali, che prima venivano utilizzati come appoggio per i candelabri del tabernacolo, verranno tolti.
Il tabernacolo sarà posto lateralmente, verso la zona in cui si trova la sacrestia. Il posizionamento in questa parte del presbiterio favorirà l’adorazione da parte dei fedeli, data la posizione eminenziale e ben visibile e permetterà un facile accesso anche durante le funzioni religiose. Il tabernacolo sarà incorniciato da lastre di marmo quadrate, che saranno tra loro sfalsate con inclinazioni diverse, creando al centro una forma cruciforme, suscettibile di variazioni a seconda delle luci e delle ombre che si susseguono durante l’arco della giornata. Sarà impreziosito da un fondale color oro che riprenderà la colorazione del fondo absidale.
Nellʼabside sarà creato un elemento di grande impatto architettonico dove la luce sarà la principale protagonista, unitamente al rilievo sulla parete del fondo dell’abside che verrà realizzato con un sistema in lastre in cemento rinforzato, resistenti e al tempo stesso facilmente lavorabili. La luce, che illuminerà artificialmente lo spazio dal basso, ne esalterà la plasticità e la frammentazione. Tale accorgimento sarà reso ancor più accentuato grazie alle sporgenze che rientreranno man mano che si sale verso l’alto, fino a scomparire in corrispondenza della croce. Ciò permetterà di rendere visibile il concetto teologico dell’elevazione del Cristo crocifisso e risorto. Tutta la zona alta dell’abside, così come parte degli altari laterali e la cupola, saranno verniciati con resine color oro, che aumenteranno la luminosità, impreziosendo così le pareti che ora sono piuttosto anonime e poco valorizzate.
Per la croce si prevede di valorizzare quella esistente. Essa verrà posizionata nel fondo absidale, ad un’altezza pari a 17 metri da terra, in corrispondenza dei vertici dei triangoli della cappelle laterali, nati dal prolungamento della sfera che forma la cupola. Si realizzerà allo scopo un supporto di fondo sulla quale appoggiarla, che utilizzerà sempre un sistema di lastre in cemento rinforzato, in maniera tale da aumentarne la visibilità, anche per il contrasto con la cromia del fondale dell’abside. I quattro “poli liturgici” (altare, ambone, sede e tabernacolo) sono previsti in marmo bianco lucidato e marmo bianco bocciardato in alcune parti. La scelta di questo marmo, non presente all’interno del Duomo, è dettata dalla volontà di introdurre un materiale dai colori neutri.
Il progetto prevede, inoltre, che siano presenti nei diversi “poli liturgici”, come elemento di unione, degli inserti verticali in ottone ossidato, per dare maggiore visibilità e riprendere i tagli operati alle pareti dalle grandi vetrate istoriate a sviluppo verticale. Sono, inoltre, stati creati degli spazi specifici per gli arredi floreali, in zone che permettano l’ulteriore valorizzazione dei luoghi oggetto dell’adeguamento liturgico.
Nell’aula si prevede di spostare la disposizione dei banchi in maniera tale da rendere visibile la croce a pavimento. Questa soluzione valorizzerà anche le cappelle laterali, permettendo la creazione di percorsi alternativi durante lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche, favorendo il passaggio dei sacerdoti nella zona centrale, aumentando così il coinvolgimento dei fedeli. Il coro sarà posizionato all’interno dell’aula, in una zona appositamente creata. Si ritiene che una possibile sopraelevazione, con l’utilizzo di pedana in marmo (o lignea) direzionata verso il presbiterio, accentui il ruolo liturgico dell’animazione musicale.
ASPETTI TECNOLOGICI
CORREZIONE DEL RIVERBERO ACUSTICO. Per la correzione del riverbero acustico si è pensato di adottare, nella zona oggetto di adeguamento, della fibra di cellulosa a grana media che sarà spruzzata alle pareti laterali e superiori, fatta eccezione per la parte dell’abside in cui si applicherà la resina. La fibra di cellulosa, completamente naturale, non contiene sostanze tossiche, impedisce lʼannidarsi di insetti ed è sicura in caso di incendio. Verrà spruzzata con un collante a base d’acqua, in uno spessore di circa 2,5 cm (coefficiente NRC di 0,75 con 2,5 cm di spessore), e permetterà di raggiungere un duplice risultato: da una parte correggerà l’elevato riverbero acustico, dall’altra lascerà inalterata la struttura sottostante, conservando le forme architettoniche dell’ambiente.
Il rivestimento permetterà inoltre di avere ottimi risultati anche sotto il profilo della diffusività del campo sonoro, ottimizzando il rapporto spessore di trattamento-assorbimento. La caratteristica fisica della fibra naturale, permetterà inoltre di evitare la formazione di condensa, perché assorbe l’umidità in eccesso, la cede gradatamente all’ambiente senza subire modifiche e previene la formazione di muffe interne legate alla presenza dei molti ponti termici presenti nella struttura attuale. La proposta è quella di iniziare con l’applicazione in questa zona oggetto di concorso, per poi estenderla gradatamente, per stralci, anche alle restanti pareti e soffitti dell’aula ecclesiale.
ILLUMINAZIONE. Nella zona absidale è previsto un semplice intervento illuminotecnico, dato dall’installazione di tre fari a led a luce calda, che permetteranno, opportunamente posizionati e direzionati, di illuminare questa parte finale della Chiesa, che attualmente risulta la zona più buia e meno valorizzata dell’edificio sacro, permettendo di avere un grande fondale di luce che esalterà la nuova struttura a gradoni ascendente verso la croce della parete absidale.
Due fari verranno posizionati nella parte bassa in corrispondenza dell’inizio della curvatura dell’abside. Un terzo faro verrà posizionato nella parte alta e punterà verso la croce (vedi tav. 3). La luce emanata dai led permetterà di valorizzare l’intera zona, limitando i consumi energetici e l’emissioni nell’ambiente dei raggi ultravioletti. Questi fari, di grande durata, necessitano di una manutenzione di molto inferiore a quella delle lampade alogene a basso consumo.
CROMATISMO INTERNO. Nella zona presbiteriale, così come nel resto dell’aula, si propone una colorazione bianca. Questo permetterà di godere di una maggiore illuminazione, che accentuerà il riflesso che si forma durante l’arco della giornata dalle vetrate istoriate, ora poco valorizzate dall’attuale fondo grigio.